Tutti a bordo: cambiamo prospettiva
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Durata: 1 ora e 45 minuti
Lunghezza: 9 chilometri
Accessibilità: parziale
Punti d'interesse dell'itinerario: Ponte Scaligero | Castelvecchio | Arco dei Gavi | Chiesa di San Giorgio in Braida | Chiesa di Santo Stefano | Ponte Pietra | Basilica di Sant'Anastasia | Chiesa di San Fermo | Antica Dogana di Fiume
Punto di ritrovo e imbarco: Centro Sportivo Bottagisio
Punto di sbarco: Boschetto
Per informazioni: Adige Rafting Verona
Questa non è certo la solita Verona! Siete pronti a tuffarvi in un'esperienza unica e ammirare la città dell'Amore dalle acque del suo fiume?
L’imbarcazione si allontana dalla riva e inizia il suo percorso attraverso la città spinta dalla corrente dell’Adige e dalle nostre pagaie.
Seguendo le indicazioni della guida fluviale che ci accompagna lungo l’intero tragitto, iniziamo la discesa che ci porta ad attraversare il cuore antico di Verona, secondo una modalità oggi non più in uso, ma che nel passato era quotidiana e di vitale importanza per il commercio.
Come testimonia la prima struttura architettonica che incontriamo: la torre scaligera della Catena (da cui l’omonimo ponte), costruita nel quattordicesimo secolo con lo scopo di controllare il traffico fluviale in discesa proveniente da nord. Sospinti dalla corrente arriviamo quasi a sfiorare gli anelli che per secoli hanno retto la catena che impediva alle barche l’accesso notturno alla città e che sono visibili solo da questa prospettiva.
Siamo ora entrati nella città vecchia, come testimoniano le prime case a ridosso dell’argine di destra appartenute alla vecchia borghesia veronese che gestiva attività legate al commercio fluviale.
La corrente ci spinge lungo la prima delle due curve in cui si snoda il corso cittadino dell’Adige e iniziamo a intravedere il ponte Scaligero e Castelvecchio. Facciamo una breve sosta per ammirare le arcate del ponte, la cui irregolarità si lega alla forma del fiume, e le vestigia dell’antico spartiacque che garantiva un costante afflusso idrico all’Adigetto, piccolo canale secondario che a partire dall’epoca romana ha costituito una linea difensiva della città sul lato non protetto dall’Adige. Sulla destra, inoltre, si può immaginare la grande ruota idrovora che serviva a garantire l’irrigazione dei campi nella zona della Beverara vicino a San Zeno.
Riprendiamo la corrente e sfiliamo galleggiando al cospetto dell’Arco dei Gavi, di Palazzo Canossa e delle residenze signorili che avevano un accesso diretto sull’Adige fino alla fine del XIX secolo. Il fiume inizia ora a svoltare verso destra disegnando l’ansa all’interno della quale si trova il centro romano di Verona. Superato Ponte Garibaldi, ecco che ci ritroviamo a pagaiare tra la cupola di San Giorgio in Braida sulla sinistra orografica e i magnifici Palazzi del Vescovado sulla destra.
Procedendo lungo la curva si svelano di fronte a noi la Basilica paleocristiana di Santo Stefano, il Colle di San Pietro e il magnifico Ponte Pietra. Mentre ci apprestiamo ad affrontare le onde sotto il ponte più antico della città, alziamo lo sguardo per osservare il leone di Venezia che regge lo scudo scaligero, difficilmente visibile da terra.
La corrente ora ci fa avanzare veloci e l’imbarcazione ancora oscilla sull’acqua mossa quando ci accorgiamo che un altro magnifico scorcio si offre davanti ai nostri occhi. Un tratto di argine romano, costruito con la tecnica dell’opus reticolatum, precede di poco il punto in cui un tempo, all’altezza delle Regaste Redentore, l’Adige si biforcava per formare la grande isola (l’Isolo di Verona) che per secoli fu una sorta di zona industriale della città. Volgendo lo sguardo sulla destra incontriamo invece la grande chiesa di Sant'Anastasia e le case dei molinari, alle quali venivano agganciati tramite lunghe catene i mulini galleggianti tipici del capoluogo scaligero.
Ancora qualche pagaiata e, superate le guglie di San Fermo, andiamo ad attraccare sulla darsena della dogana fluviale dei Filippini per una breve visita all’interno dell’antico e suggestivo edificio di epoca veneziana, prima di ripartire alla volta del ponte Francesco Giuseppe (ponte della ferrovia) che, con le sue onde, segna il termine della nostra navigazione.
Contatti
Tutti a bordo: cambiamo prospettiva
– Centro Sportivo Bottagisio – Centro Sportivo Bottagisio ( Come arrivare )
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