Statua di Vittorio Emanuele II
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Primogenito di Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna, e di Maria Teresa d’Asburgo-Lorena di Toscana, prese il titolo di duca di Savoia nel 1831. Salito al trono nel 1849 dopo l’abdicazione del padre, si oppose alle richieste di abolire lo Statuto albertino, meritandosi per questo l’appellativo di “re galantuomo”. Con la trasformazione del Regno sabaudo in Regno d’Italia, nel 1861assunse per sé e i suoi successori il titolo di re d’Italia, estendendo lo Statuto albertino a tutto il paese.
Iscrizione frontale: A / Vittorio Emanuele ii; lato ovest: Raffermando il plebiscito / 21 ottobre 1866 / Verona / memore grata secura / eresse / 9 gennaio 1883”; lato sud: Ne quinto anniversario / di sua morte / lacrimata / dallo intero mondo civile; lato est: Italia serva divisa / con mirabile virtù / resa indipendente libera una.
La statua fu inaugurata il 9 gennaio 1883, in concomitanza con il quinto anniversario della morte del sovrano.
L’autore è Ambrogio Borghi (1848-1887). Scultore milanese formatosi all’Accademia di Brera, dove dal 1861 ricoprì la cattedra di modellato. Tra le sue opere si annoverano alcune grandi sculture equestri, come quella dedicata a Vittorio Emanuele II a Novara e alcune statue celebrative, tra cui quella di Garibaldi a Padova.All’indomani della morte del sovrano, la città di Verona si mobilitò per l’erezione di un monumento in suo onore istituendo un’apposita commissione. Non avendo avuto esito positivo il concorso bandito nel 1878, il primo di respiro nazionale organizzato a Verona, due anni dopo la commissione decise di indirne un secondo: la gara fu vinta da Ambrogio Borghi, il cui bozzetto fu scelto tra i venticinque proposti dai candidati. Alla collocazione dell’opera nel centro della piazza la commissione preferì una posizione più spostata verso il Liston. Pochi mesi dopo l’inaugurazione della statua la struttura dovette essere rinforzata perchè incapace di supportare il peso dell’opera in bronzo. La rappresentazione del sovrano era in linea inoltre con i dettami di Roma, i quali imponevano un’immagine del monarca immediatamente comprensibile come padre della patria per eccellenza.La scultura, pur nella modellazione fluida della materia, rivela una tendenza alla cura del dettaglio e dei particolari.
Fonte: guida "Le statue di Verona", progetto e cura di Luca Leone, pubblicata ad agosto 2015 con il sostegno del Comune di Verona.
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Statua di Vittorio Emanuele II
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