Statua di Scipione Maffei
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Dal 1689 al 1693 Maffei studiò nel collegio dei nobili di Parma. In seguito viaggiò per l’Italia, e, arrivato a Roma, incontrò personalità importanti che si rivelarono decisive per la sua formazione, essendo anche accolto nel circolo dell’Arcadia, dove si fece apprezzare per le sue capacità poetiche. Fu impegnato pure in campo militare, unendosi all’esercito bavarese. Tornato in Italia dopo la battaglia di Donauwörth in Baviera (1705), continuò a dedicarsi all’attività letteraria. Pubblicò trattati su vari argomenti e rilanciò il teatro italiano sulla base dei principi sviluppati da Metastasio e da Gravina, autori simbolo dell’attività dell’Arcadia nella prima metà del Settecento. Il suo ideale, fondato sul cattolicesimo illuminato, fu per tutto il diciottesimo secolo un punto di riferimento per intellettuali e governanti riformatori.
Nel 1710 fondò il Giornale de’ letterati d’Italia ed elaborò un’opera monumentale dedicata alla sua città: la Verona illustrata. Il lavoro che lo rese conosciuto anche all’estero fu la tragedia Merope, consacrata da Vittorio Alfieri come l’unica e sola tragedia italiana. La scultura raffigurante il marchese Scipione Maffei fu commissionata dal Consiglio cittadino a Finali nel 1755, dopo la morte dell’illustre veronese. L’erudito è rappresentato in veste di provveditore della città. La statua fu posta nel cuore della città, sull’arco che in piazza dei Signori mette al volto Barbaro.
L’autore è Giovanni Angelo Finali, nato in Valsolda (CO) nel 1709. Studiò a Dresda e successivamente si spostò a Vienna. La statua di san Giovanni Nepomuceno, realizzata nel 1747 a Mirandola, è una delle poche testimonianze dell’attività dell’artista prima del suo periodo veronese. Oltre alla statua dedicata al marchese Maffei, Finali realizzò nel 1757 il monumento a Vincenzo Pisani nella chiesa di Sant’Anastasia, anch’esso voluto dal Consiglio cittadino. Un inedito elenco del 1769 degli iscritti all’arte dei tagliapietra ci comunica che Finali raggiunse una posizione prestigiosa tra gli scultori e i lapicidi veronesi. Dopo il 1773 non si hanno più sue notizie.
Fonte: guida "Le statue di Verona", progetto e cura di Luca Leone, pubblicata ad agosto 2015 con il sostegno del Comune di Verona.
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Statua di Scipione Maffei
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