Statua di Emilio Salgari
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Nel 1878 si iscrisse al Regio Istituto Tecnico e Nautico “Paolo Sarpi” di Venezia, nel desiderio di diventare ufficiale di marina, che non si realizzò perché nel 1881 abbandonò gli studi e, rientrato a Verona, intraprese l’attività giornalistica, cui seguì quella di romanziere. Malgrado scrisse sempre di avventure e luoghi esotici, Salgari in effetti non fu un viaggiatore e in mare compì solo alcune navigazioni di addestramento e in seguito un viaggio di tre mesi nell’Adriatico su di un mercantile.
Fu autore di tantissimi romanzi e racconti, inizialmente pubblicati a puntate sui quotidiani locali e non (fu anche redattore del giornale L’Arena) e creatore di intere saghe di avventure (come quella dei “Pirati della Malesia”) e di personaggi divenuti celebri, anche grazie alle numerose trasposizioni cinematografiche e televisive (primi tra tutti Sandokan e il Corsaro Nero).
Nel 1892, dopo essersi sposato, si trasferì con la famiglia a Torino, dapprima in provincia e poi in città, dove lavorò per varie case editrici per ragazzi. Nel 1897, su proposta della regina d’Italia Margherita di Savoia, Salgari venne insignito del titolo di “Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia”.
Il 25 aprile 1911, sconfortato dal collasso nervoso della moglie e dalle difficoltà economiche, che lo perseguitavano malgrado i successi editoriali, si tolse la vita, dopo avere scritto tre lettere, ai figli, agli editori e ai direttori dei giornali torinesi.
L’autore dell'opera in bronzo, posta davanti all'ingresso della Biblioteca Civica, è Sergio Pasetto (Verona, 1936).
Fonte: guida "Le statue di Verona", progetto e cura di Luca Leone, pubblicata ad agosto 2015 con il sostegno del Comune di Verona.
Contatti
Statua di Emilio Salgari
Via Cappello, 43
Web: http://www.biblioteche.comune.verona.it
Mail: bibliotecacivica.eventi@comune.verona.it
Tel: +39 045 8079700