Statua di Dante Alighieri
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Dante Alighieri, poeta, scrittore e politico italiano, è considerato il padre della lingua italiana.
Nato a Firenze tra il 22 maggio ed il 13 giugno 1265 e morto a Ravenna il 14 settembre 1321, rappresenta una figura centrale della letteratura medievale italiana: vissuto in un’epoca di convulsi cambiamenti politici e sociali, incarnò il modello dell’intellettuale cittadino che concepisce la cultura come fattivo impegno morale e civile, che gli costarono anni di esilio dall’amata Firenze. Fondamentale fu il suo rapporto con la città di Verona, dove fu accolto durante l’allontanamento forzato dalla sua patria: qui visse circa sette anni, ovvero per buona parte del suo esilio. A Verona, soggiornando presso Bartolomeo della Scala, fratello di Cangrande, trovò un ambiente stimolante a livello intellettuale e politico. Come esito del suo soggiorno presso l’elite scaligera egli produsse molti lavori, tra cui il famoso De Monarchia, in cui sono analizzati i rapporti tra potere imperiale e religioso. Il signore della città, Cangrande della Scala, dimostratosi benevolo e accogliente nei confronti di Dante, ricevette la dedica dell’ultima cantica della Commedia: Il Paradiso.
Sul basamento si legge: A Dante “lo primo svo rifvgio nelle feste nei voti concorde ogni terra italiana” XIV maggio MDCCCLXV dc svo natalizio.
Sul finire del 1647 il podestà Angelo Contarini propose di porre in piazza dei Signori una fontana decorata da un piccolo Nettuno e alimentata dal rio d’Avesa che giungeva da piazza Erbe. La fontana fu demolita il 4 maggio dell’anno successivo e il Nettuno venne posto presso l’ingresso della Sala del Consiglio. Due secoli dopo i veronesi, volendo solennizzare i festeggiamenti per il sei centenario dalla nascita del grande poeta italiano, decisero di collocare al centro della piazza dei Signori la sua statua.
Il consiglio comunale della città, ancora soggetta all’Austria, aveva emesso in data 6 ottobre 1863 il bando di concorso per il progetto di realizzazione dell’opera: a vincerlo fu Ugo Zannoni.
La statua fu collocata in piazza dei Signori nella notte tra il 13 e 14 maggio 1865, quasi di nascosto per evitare che potessero intervenire gli austriaci: la statua del divin poeta rappresentava il primigenio simbolo dell’Unità d’Italia.
L’opera è realizzata in marmo di Carrara di seconda scelta, con uno sviluppo in alzato di tre metri, sorretta a sua volta da un piedistallo. Dante viene rappresentato volgendo le spalle a via delle Fogge con il capo leggermente girato verso sinistra, ovvero al palazzo del Podestà, un tempo dimora scaligera, in cui egli soggiornò.
La statua dantesca rappresenta il primo monumento ottocentesco della città scaligera: precedentemente occupava una posizione diversa dall’attuale, informazione tuttavia difficile da reperire dalle fonti dell’epoca.
L’autore Ugo Zannoni (1836-1919) fu allievo dello scultore Grazioso Spazzi presso l’Accademia di Pittura e Scultura “G.B. Cignaroli” di Verona. Il successo nel campo della scultura gli venne proprio dal monumento del poeta fiorentino, realizzato in marmo bianco di Carrara, materiale che Zannoni predilesse, in quanto donava il massimo della luminosità e della classicità alle sue opere.
Fonte: guida "Le statue di Verona", progetto e cura di Luca Leone, pubblicata ad agosto 2015 con il sostegno del Comune di Verona.
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