Statua di Camillo Benso, Conte di Cavour
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Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, conte di Cavour (Torino, 10 agosto 1810 - 6 giugno 1861) fu il primo presidente del Consiglio dei ministri d’Italia.
Avviato alla carriera militare, lasciò l’esercito nel 1831, dopo essere stato punito per l’entusiasmo dimostrato verso la rivoluzione di luglio in Francia. Si dedicò allora allo studio dell’economia, in particolare concentrandosi sull’agricoltura piemontese, e grazie a lunghi viaggi in Europa maturò un vivo interesse per lo sviluppo capitalistico moderno, soprattutto inglese. Verso la fine del 1847 fondò con Cesare Balbo il giornale “Il Risorgimento” e nel 1848 venne eletto deputato. Colto, ambizioso, lavoratore instancabile, si affermò rapidamente fino a ottenere nel 1852 la carica di Primo ministro del Regno di Sardegna. Cavour, quale guida della cosiddetta “destra storica”, contrastò i programmi dei democratici e si presentò come fautore di un liberalismo moderato, capace di legare aristocratici e borghesi in un rassicurante progetto di progresso senza rivoluzioni. Sostenne con vigore la spedizione dei Mille e fu un acceso sostenitore dell’unità d’Italia, come testimonia la frase a lui attribuita, detta prima di morire: “l’Italia è fatta, tutto è salvo”. Morì, in veste di capo del Governo, a meno di tre mesi dalla proclamazione del Regno d’Italia.
Iscrizione frontale: A / Cavour; iscrizione retrostante: Auspice / la fratellanza militare / 1908. Il monumento fu inaugurato il 5 luglio 1908.
Nel 1890 la società Fratellanza Militare di Verona decise di indire un concorso per la realizzazione di un monumento dedicato a Cavour; il bando, che vide la pubblicazione dieci anni dopo, non ebbe esito positivo, pertanto nel 1903 si decise di indirne un secondo. Dal 1908 al 1932 il monumento era ubicato nella piazzetta adiacente Castelvecchio, dove si trova ora l’arco dei Gavi; quindi venne spostato nel piazzale della stazione ferroviaria di Porta Nuova, dove è rimasto fino al 2012, anno in cui è stato sistemato all’inizio di via Roma, di fronte a Castelvecchio. Il basamento è ora circondato da un’aiuola con rose rosse e bianche contornate dal verde delle foglie che, nel periodo della fioritura, rievoca la bandiera italiana. Lo statista e politico italiano è raffigurato con abiti ottocenteschi e si mostra in tono colloquiale, evidenziato dalla posa e dal cenno della mano che sembra rivolgersi verso i passanti.
Il monumento fu realizzato da Carlo Spazzi (1854-1936), con la collaborazione del fratello Attilio (1859-1915). I due appartengono a una famiglia legata alla scultura veronese: anche il padre Grazioso (1816-1892) infatti era un noto scultore. Carlo Spazzi è ricordato anche per la statua di Giacomo Zanella a Vicenza, che fu determinante per la scelta di assegnargli la realizzazione del monumento a Cavour.
Fonte: guida "Le statue di Verona", progetto e cura di Luca Leone, pubblicata ad agosto 2015 con il sostegno del Comune di Verona.
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