Loggia del Consiglio
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Detta anche "loggia di Fra' Giocondo" per un’erronea attribuzione al celebre architetto veronese, fu eretta nel 1476-93 per volere dei maggiorenti del Comune di Verona, come sede delle riunioni del Consiglio cittadino (in realtà istituzione formale, perché il dominio veneziano impediva ogni forma reale d’autonomia).
Nell’800 la loggia fu provvisoriamente adibita a pinacoteca civica e, per adattarla meglio a tale funzione, subì pesanti rifacimenti nel 1820-38 e nel 1870-74 che alterarono gli interni (pavimenti, soffitti e decorazioni pittoriche vennero rifatti), mentre l’edificio veniva riempito di medaglioni e busti celebrativi di personaggi veronesi (la protomoteca, istituita nel 1810 e costituita da 110 immagini scolpite, ora conservate presso la Biblioteca Civica).
La facciata è opera di artisti umanisti veronesi, mentre la decorazione pittorica che ne ricopriva l’intera superficie (quella attuale è frutto dell’intervento del 1870) è di maestri comacini. Essa presenta un portico a otto arcate a tutto sesto, mentre sul piano nobile si aprono quattro ampie bifore (frontoni e paraste scolpite).
Sulla sommità del palazzo si trovano le statue di illustri personaggi della Verona romana (Catullo, Plinio, Emilio Macro, Vitruvio e Cornelio Nepote), di Alberto da Milano.
All’interno delle sale della loggia sono conservati alcuni dipinti commissionati dal Consiglio nel XVI sec.; altre tele del ‘500 e ‘600 furono trasferite a Palazzo Barbieri o andarono distrutte. Della metà del ‘700 è invece il dipinto Pomponio Trionfatore di Giambettino Cignaroli.
La loggia del Consiglio attualmente è sede delle riunioni del Consiglio provinciale e di manifestazioni culturali.
Sull’arco che unisce la loggia alla Casa della Pietà (ricostruita nel 1490 su residenze di origine scaligera) si trova la statua di Girolamo Fracastoro (grande medico, poeta e astronomo veronese) scolpita nel 1559 da Danese Cattaneo.
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