La cinta magistrale asburgica
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Durata: 2 ore
Lunghezza: 3.5 chilometri
Accessibilità: parziale
Punti d'interesse dell'itinerario: Cimitero Monumentale | Provianda di Santa Marta | Bastione delle Maddalene | Porta Vescovo | Castel San Pietro | Ponte Pietra | Porta San Giorgio
L'illustre guida in questo percorso alla scoperta della Cinta Magistrale sul lato sinitro dell'Adige è Franz von Scholl, uno dei maggiori architetti militari dell'Impero Asburgico, tedesco di Aquisgrana, ma veronese d'adozione. A lui venne affidata nel 1827 la ricostruzione della Cinta Magistrale di Verona, scaligera e veneta, che subì danneggiamenti e distruzioni durante le guerre tra Francesi e Austriaci.
Vi attende a Porta Vittoria, nei pressi del Cimitero Monumentale, dove è sepolto. L’intervento ottocentesco austriaco riguarda tutto il perimetro della Cinta Magistrale, con restauri delle opere scaligere e veneziane. Ci limiteremo a considerare le opere più significative della Cinta Magistrale di sinistra Adige e le innovazioni architettoniche richieste dalle nuove forme di guerra.
Superata la batteria Pellegrini, tra la breccia di Porta Vittoria e la breccia di zona Università, oggi parzialmente interrata, l’intervento sul cinquecentesco bastione di Campo Marzo illustra subito le nuove necessità belliche, con l’inserimento di una sortita difesa da un orecchione. Le mura ottocentesche non dovevano essere ermeticamente chiuse, come in passato, ma dovevano permettere l’uscita dell’esercito per le controffensive.
Proseguendo sul perimetro esterno della Cinta, su via Torbido, vi appare la porta di Campofiore, dove entravano i treni carichi di granaglie per rifornire i silos della Provianda di Santa Marta. La magnifica Provianda, d’ispirazione romanico-gotica, era destinata alla produzione di pane, gallette e altre derrate per le truppe di tutto il Quadrilatero. Ancora pochi passi per giungere al restaurato bastione delle Maddalene, con aggiunte che rispettano lo stile dell’opera cinquecentesca.
Costeggiando il perimetro delle mura per circa 300 metri, si giunge a Porta Vescovo, che merita di essere visitata come esempio di porta cinquecentesca veneta e per il successivo ampliamento ottocentesco, rispettoso della precedente facciata. Il lato verso la città fu invece rinnovato nello stile Rundbogen (dell’arco rotondo) adottato in tutto l’Impero austriaco.
Usciti dalla sortita sul fianco sinistro del bastione di Santa Toscana, si risale il vallo percorrendo via Caroto fino alle Batteria di Controscarpa e di Scarpa, entrambe costruite su progetto di Franz von Scholl. Importante soprattutto la seconda, la Batteria di Scarpa, piccolo e ingegnoso capolavoro di arte militare, per il quale si è mantenuta la pianta circolare, caratteristica delle rondelle venete.
Importanti interventi di restauro sono eseguiti, in epoca asburgica, sulle torri scaligere. Un restauro completo ha trasformato la fortezza di Castel San Felice, ridotta a un rudere dal bombardamento francese, in un’opera più moderna ed efficiente. Si prosegue senza più soste lungo il percorso nel verde che costeggia internamente la Cinta Magistrale.
Di Castel San Pietro rimangono i resti del castello visconteo, ai quali si accede da una rampa a destra della strada. Il lato meridionale del castello, che si affacciava sulla città e che conteneva la chiesa di San Pietro, è stato abbattuto e sostituito dalla caserma asburgica.
Si scende ora verso il piano, utilizzando la scalinata che porta al Ponte Pietra oppure tornando alla breccia stradale e proseguendo lungo le mura. Dopo le rondelle venete della Baccola e delle Boccare si giunge a Porta San Giorgio. L’opera più complessa di Franz von Scholl fu il rifacimento completo di questo nodo fortificato: rondella, cortine, rivellino, gallerie di controscarpa. I problemi posti dalla presenza delle alture vicine e del fiume furono risolti con accorgimenti che meritano di essere visti e spiegati.
Itinerario a cura dell'Ufficio Cultura e Turismo - Comune di Verona.
Per informazioni
Verona Tourist Office - IAT Verona
Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica
Via Leoncino, 61 - (Palazzo Barbieri, angolo Piazza Bra)
37121 Verona