Busto di William Shakespeare
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William Shakespeare (1564-1616), celeberrimo drammaturgo inglese è uno dei più famosi poeti di tutti i tempi. Nacque a Stradford-upon-Avon, un piccolo centro a nord-ovest di Londra. Delle sue opere ci sono pervenuti 37 testi teatrali e 154 sonetti. Tra le sue opere teatrali ricordiamo Romeo e Giulietta, ambientato a Verona, e I due gentiluomini di Verona.
Accanto al busto si trova una lastra di marmo con alcuni versi tratti da Romeo e Giulietta (atto III, scena III), riportati anche nella traduzione in italiano:
"There is no world withovt Verona’s walls,/ bvt pvrgatory, tortvre, hell itself ,/ hence banished is banish’d from the world,/ and world’s exile is death" (Non esiste mondo fvor dalle mvra di Verona;/ma solo pvrgatorio, tortvra, inferno,/ chi è bandito di qvi è bandito dal mondo/ e l’esilio dal mondo è morte).
L’inaugurazione del busto è avvenuta il 23 settembre 2005. L’opera fa parte di un percorso dedicato proprio a questa tragedia shakespeariana, assieme ad altre sculture che ricordano la sfortunata vicenda dei due amanti nei luoghi più significativi di Verona. Il drammaturgo appare con un aspetto fiero, mentre guarda in alto; il suo volto è delineato con naturalismo, dando risalto alla barba curata, all’orecchino pendente secondo la moda del tempo, ai lunghi capelli ondulati che si posano sulle spalle, alla fronte crucciata e ai muscoli del collo. Tale attenzione scema negli abiti, dove però la luce vivacizza le pieghe del tessuto svolazzante. Il busto è stato acquistato dal Club di Giulietta e donato al Comune.
Il progetto di posa è stato realizzato dall’architetto Franco Olivieri.
L’autore del busto è Sergio Pasetto (Verona, 1936). Mandato nel dopoguerra in colonia a Ostia, Pasetto si trasferì poi a Castel Fusano, dove iniziò a ridipingere le piastrelle recuperate tra le macerie. Nel 1948, tornato a Verona, si iscrisse all’’Istituto d’arte “N. Nani” e due anni più tardi ottenne uno dei primi attestati di riconoscimento, iniziando l’attività di orafo, anche se la sua passione primaria rimaneva la pittura. Pasetto scoprì la scultura grazie a frate Beniamino Michieletto del convento veronese di San Bernardino: questa amicizia lo condizionò nei lavori successivi di tematica religiosa e sociale. Le sue opere sono custodite nel Museo degli affreschi “G.B. Cavalcaselle” e al Museo di Castelvecchio.
Fonte: guida "Le statue di Verona", progetto e cura di Luca Leone, pubblicata ad agosto 2015 con il sostegno del Comune di Verona.
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Busto di William Shakespeare
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