Busto di Giacomo Matteotti
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Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924) fu un importante uomo politico italiano.
Segretario del Partito socialista unitario, si dichiarò sempre antifascista e il 30 maggio 1924 tenne un famoso discorso in cui accusò il Partito fascista delle violenze e dei brogli elettorali commessi durante le elezioni politiche. Il 10 giugno 1924, mentre si stava recando a Montecitorio, fu rapito e ucciso da sicari fascisti.
Sopra il busto si legge: La mia idea non mvore (frase pronunciata durante la contestazione alle elezioni politiche del 6 aprile 1924), mentre nella parte inferiore della lastra è incisa la dedica: a / Giacomo Matteotti / il popolo veronese / mcmxlviii. Sulla base del busto si nota la firma dell’artista.
Il monumento, datato nel 1948, fu collocato nella posizione attuale a sostituzione del busto dedicato a Felice Cavallotti, spostato sotto il porticato di passaggio al cortile del Tribunale. L’opera è costituita da una lastra di marmo, dalla quale emerge il busto bronzeo di Matteotti, retto da un piedistallo lapideo. Nella mano sinistra reca un giornale, elemento che ricorda l’impegno attivo di Matteotti in politica. Le frasi scolpite sulla lastra marmorea rappresentano un’efficace sintesi delle idee politiche che ispirarono le polemiche di Matteotti.
L’autore è Ruggero Dondè (1878-1957). Scultore riminese d’origine, fu allievo di Egidio Girelli all’Accademia di belle arti “Cignaroli” di Verona. Realizzò anche il monumento ai caduti a Peschiera del Garda e quello ad Albaredo d’Adige.
Fonte: guida "Le statue di Verona", progetto e cura di Luca Leone, pubblicata ad agosto 2015 con il sostegno del Comune di Verona.
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Busto di Giacomo Matteotti
Cortile del Tribunale, 1 ( Come arrivare )