Antica Dogana di Fiume - Museo dell'Adige
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La costruzione della nuova dogana di terra ha una storia singolare: posizionata alle spalle della Chiesa di San Zeno, viene costruita in tempi record, terminando l'opera in meno di un anno, nel 1746.
Il motivo per cui la Dogana venne costruita in età veneziana era essenzialmente la necessità di avere un nuovo punto di sdoganamento e di controllo sanitario delle merci che, scendendo lungo le rive dell'Adige, entravano nei territori della Serenissima Repubblica, facendo così di Verona un punto d'accesso fondamentale del commercio. In seguito alla scoperta delle Americhe, il potere commerciale della Serenissima si ridusse drasticamente, spostando i grandi flussi marittimi verso l'Atlantico e rendendo ancor più la città scaligera un'area privilegiata per i traffici fra le potenze commerciali del nord, tra cui Inghilterra ed Olanda, e le realtà dell'area mediterranea, fruttando alla Repubblica grandi introiti dai dazi doganali.
Già a partire dal Quattrocento il complesso doganale Veronese era estremamente articolato e controllato: assieme alle cinque dogane esistenti dell'Isolo (dove avveniva lo smistamento del traffico in arrivo dal Nord), del Ponte Navi (dove avveniva lo smistamento del traffico in arrivo da Venezia), di Badia (dove confluiva il traffico di collegamento tra l'Adriatico e la Lombardia), di Piazza Erbe (per il transito di tutte le merci per via terrestre) e del Mercato Vecchio (risevato al commercio della seta) si affiancava uno stretto controllo sanitario, a seguito dell'incombere dal Nord Europa della peste; a tale scopo venne creata una struttura, lo "Sborro", in corrispondenza dell'ex macello, in cui coinfluivano le merci per essere analizzate, disinfestate e, qualora sospette, poste in quarantena. A seguito dell'aumento esponenziale, la struttura venne ampliata nel 1681 con la progettazione e la creazione dello "Sborro nuovo", più capiente.
La vecchia struttura di analisi sanitaria fu concessa in uso ai mercanti, che vi crearono un deposito mercantile e al contempo un punto di commercio abusivo, tanto che nei decenni a seguire la struttura venne sgomberata e riadattata al suo scopo originale. Si inserisce in questo contesto la creazione della Dogana di fiume, concesso dal Consiglio Cittadino ai mercanti su un terreno nei pressi della Chiesa di San Fermo, acquistato dall'ordine monastico, ma con un chiaro messaggio politico: Verona è in grado di fare da sola.
Il Consiglio Cittadino approva quindi un progetto del conte Alessandro Pompei, un progetto magnificente sviluppato attorno ad un cortile rettangolare con peristilio con porticato a due piani sui lati minori e ad uno solo, dalle colonne elevate sul lato affacciato all'ingresso e costruisce con i soldi pubblici l'opera, all'insaputa di Venezia. Viene deciso anche un nuovo regolamento daziale. Appena saputo della costruzione, Venezia reagì con impeto e sdegno, condannando un'opera che nasceva come struttura pubblica ma che sarebbe stata usata anche dai privati, che non seguiva i principi stabiliti fiscalmente di semplicità e praticità e che sarebbe probabilmente rimasta aperta anche la Domenica, dando vita quindi a commerci illegali. La cosa che mandò su tutte le furie la Repubblica fu però un'iscrizione sul grande portico: "Extraneis mercibus tutius ac commodius reponendis distrahendisque civitas veronensis a solo fecit", rivendicando la proprietà ed il merito della costruzione, tralasciando totalmente alcun accenno alla Serenissima Repubblica.
Al completamento dell'opera mancava ancora il porticciolo per l'attracco delle barche. La Dogana di fiume venne completata nel 1792, quando il commercio fluviale era già entrato in crisi.
La Dogana di Terra accoglie oggi la sezione veronese della Soprintendenza ai beni artistici e storici, mente la Dogana di Fiume è il punto di attracco dei canoisti che discendono l'Adige, ma è anche la sede del Museo dell'Adige, creato dal Canoa Club Verona, in collaborazione con l'Istituto Salesiano Don Bosco, per raccontare la storia del fiume, con fotografie d'archivio ed una sezione dedicata alle testimonianze degli atleti del Canoa Club Verona che hanno partecipato ad Olimpiadi ed a spedizioni di esplorazione.
Orari di apertura
Il museo è aperto la prima domenica di ogni mese dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 15.00 alle 18.00.Contatti
Antica Dogana di Fiume - Museo dell'Adige
Via Dogana ( Come arrivare )
Web: https://www.canoaclubverona.it/museo-delladige/
Mail: museo.adige@gmail.com
Tel: +39 347 5920009