A cavallo di un fiume
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Il nostro appuntamento è davanti alla più grande chiesa di Verona, Sant'Anastasia.
Entriamo insieme e scorriamo con lo sguardo l’interno elegante e prezioso, costruito su una pianta a croce latina: le tre navate, una maggiore centrale e due laterali, sono separate da altissime colonne in marmo rosso di Verona. Ora, però, è arrivato il momento di fare la conoscenza dei due pazienti signori che hanno curvato la loro schiena, per secoli, sotto il peso delle acquasantiere: pare che toccare le schiena dei due gobbi porti fortuna! Un altro elemento decorativo da ammirare per la sua bellezza è il pavimento.
Sant'Anastasia è sempre stata una chiesa importante e frequentata, quindi un luogo ambito da molte grandi famiglie in Verona, che desideravano costruire al suo interno il proprio piccolo santuario di tombe monumentali, arricchite di sculture e dipinti.
Osservando intorno a te, noterai che lungo i lati della chiesa e nelle absidi si affacciano altari e si aprono cappelle dedicate ad illustri personaggi: soffermiamoci allora ad ammirare tre meraviglie, unite dal tema comune del cavallo con il suo cavaliere, che fanno parte di tre diversi monumenti.
1. L’affresco con i Santi Giorgio, Martino e Giacomo che presentano tre membri della famiglia Cavalli alla Vergine assisa in trono con il Bambino, che si trova sulla parete destra della prima abside minore a destra dell’altare, nella cappella Cavalli.
2. Accanto, alzando lo sguardo sopra all’ingresso della cappella Pellegrini, fermiamoci per assistere alla raffigurazione della leggenda di San Giorgio e il drago, attraverso l’affresco del Pisanello. Nel dipinto il cavaliere, che deve liberare la città e salvare la principessa dal drago, si appresta a salire sul suo destriero lanciando un ultimo sguardo, malinconico e fiero, al suo grande avversario – il male – impersonato dall’enorme animale fantastico a sinistra, che si ciba delle sue vittime. Cerca di cogliere tutta la bellezza di questo dipinto, immergendoti nell’atmosfera di attesa che il pittore crea descrivendo minuziosamente il mondo ricco e nobile dei cavalieri medievali, per poi rendercelo familiare disegnando tanti animali in modo così accurato da farli sembrare veri.
3. Sulla parete sinistra del presbiterio, si apre infine il sipario su un altro cavaliere: Cortesia Serego.
Dopo aver ammirato questo aspetto cavalleresco di Sant'Anastasia, continuiamo il nostro itinerario uscendo dalla chiesa: ci dirigiamo a destra, percorriamo via Massalongo e via Duomo, per raggiungere il Duomo di Verona.
Quello che vogliamo guardare con attenzione e curiosità, oggi, sono le decorazioni scultoree delle facciate, opera di due artisti che hanno lasciato la loro firma sul lavoro: il primo fu Pelegrinus (il suo nome compare su un archivolto conservato al Museo di Castelvecchio), il quale fu anche l’architetto della Cattedrale. Osserva con noi il protiro sud (quella specie di baldacchino di marmo che sovrasta la porta laterale) e vedrai personaggi bizzarri, animali reali e fantastici che si accalcano nella pietra: ognuno ha un preciso significato, tutti insieme partecipano al racconto della casa di Dio.
Il secondo scultore fu Nicolaus e a lui si deve l’imponente protiro coi leoni che sovrasta l’ingresso principale.
Delle colonne tortili sorreggono il grande arco a tutto sesto, poggiando su due temibili grifi. Le porte hanno un significato molto profondo in queste antiche cattedrali, perché simboleggiano la conversione, il passaggio tra due mondi: i feroci guardiani consentono l’ingresso solo ai meritevoli. L’ingresso è custodito anche da due famosi paladini: Orlando e Uliviero. Riesci a vederli dietro alle colonne?
Ai lati del portale, sugli stipiti, sono raffigurati anche dieci silenziosi profeti: se ti avvicini ti sentirai osservato dai loro occhi penetranti. Vuoi chiamarli per nome? A destra troverai Gioele, Michea, Zaccaria, Aggeo, Abacuc; a sinistra Malachia, Salomone, Baruc, Isaia e Daniele. Ora però congediamoci dai nostri antichi amici e proseguiamo il nostro cammino. Naturalmente, se vuoi fermarti a vedere la Cattedrale al suo interno, non possiamo darti torto: è ricchissima di dipinti e opere d’arte, anche se il suo aspetto originale è stato un po’ cambiato nel tempo.
Vuoi fare una passeggiata all’aperto? Allora seguici lungo il fianco sud della chiesa e raggiungici nella silenziosa piazza del Vescovado, che un tempo era abbellita da un lussureggiante giardino.
Passando oltre, attraversata piazzetta Broilo, gira a sinistra: sei finalmente arrivato all’Adige! Per attraversarlo utilizzerai il ponte più antico della città: Ponte Pietra. Prima di attraversare il fiume per esplorare la sponda sinistra, ti invitiamo, però, a dare uno sguardo d’insieme al colle di San Pietro.
E’ qui che scelsero di insediarsi i più antichi abitanti di Verona, in epoca preistorica: il luogo era molto favorevole, perché si poteva difendere con facilità e perché la pianura sottostante poteva essere raggiunta agevolmente attraverso un guado.
Ponte Pietra è un buon punto di osservazione verso il colle: da lì, spostando lo sguardo dal basso all’alto, potrai ritrovare le diverse fasi della storia di Verona, attraverso venti secoli. Cominciamo dall’epoca romana. Lungo il fiume, proprio davanti a te, si ergono ancora cinque arcate che facevano parte del muro costruito per contenere le piene dell’Adige; poco più in alto puoi osservare i resti del teatro di cui ti parleremo tra poco.
Il grande edificio che vedi sopra il teatro risale invece ad un’epoca successiva: è l’antico convento di San Gerolamo.
Ancora più in alto, sulla sommità del colle, si trova la caserma costruita dagli Austriaci nella prima metà dell’Ottocento.
Per raggiungere tutto quello che hai visto da qui e scoprirne i segreti, attraversa il ponte.
Se prima di proseguire vuoi dedicare ancora qualche minuto a Ponte Pietra e osservarlo nel suo insieme, volta a sinistra e avviati verso la chiesa di San Giorgio.
Più vicino al ponte, sull’altro lato della strada, non ti sarà sfuggita una chiesa più piccola ma altrettanto bella: Santo Stefano. Dal Lungadige anche Ponte Pietra ti apparirà nel suo aspetto bicolore - se lo vedi al tramonto, in una giornata di sole, è ancora più suggestivo. Le due arcate di calcare bianco sono di epoca romana (nota la finestra posta tra le due arcate, che favorisce il deflusso delle acque quando l’Adige è in piena), le altre tre, in mattoni, risalgono al 1520 (le due centrali) e alla fine del Duecento quella a lato.
Adesso puoi ritornare al ponte e proseguire lungo la riva sinistra del fiume.
Pochi metri ti separano da uno dei più interessanti monumenti di Verona: il Teatro Romano.
Entra almeno qualche minuto, divertiti a salire e a scendere per la gradinata (cavea) su cui sedevano, in epoca romana, gli spettatori. Il teatro di Verona era bellissimo e molto frequentato. Sul palco si svolgevano soprattutto commedie, tragedie e farse.
Poco lontano sorgeva anche un teatro più piccolo, probabilmente coperto, per le audizioni musicali: l’odeon. Al teatro romano, durante l’estate, si rappresentano ancora oggi spettacoli molto suggestivi: è un’esperienza molto emozionante sedere dove prendevano posto i veronesi di duemila anni fa, grandi appassionati, come tutti gli abitanti dello stato romano, di spettacoli.
Prima di uscire da questo luogo, forse ti interesserà conoscere qualcosa degli edifici che sorgono intorno alla cavea.
La chiesetta che vedi sulla destra, dedicata ai santi Siro e Libera, risale al decimo secolo; il grande edificio alle spalle del teatro è, come abbiamo visto, l’antico Convento di San Gerolamo.
Se non sei ancora stanco, entra nel convento: potrai visitare le celle, il refettorio, i piccoli chiostri, la cappella e respirare l’atmosfera raccolta e tranquilla in cui vivevano i monaci. Dalle piccole finestre vedrai un meraviglioso panorama.
Deciditi ad entrare perché, oltre a tutto questo, ti aspetta anche una sorpresa! Se raggiungi, attraverso le scale o l’ascensore, l’interno del convento, ti accorgerai che nelle diverse stanze sono esposti mosaici, statue, bronzi, oggetti di vario tipo: il convento di San Gerolamo è, infatti, la sede del Museo Archeologico di Verona. Aggirati per le sale e fermati ad osservare quello che ti interessa di più. Inoltre dal cuore del Museo partono delle meravigliose passeggiate nel verde che sono state recentemente riaperte.
Usciti dal Museo e dal teatro, giriamo a destra per tornare alcuni passi indietro: subito dopo la farmacia giriamo di nuovo a destra e ci arrampichiamo per una ripida scalinata che s’insinua in mezzo ad alcune splendide casette.
Pochi minuti bastano per raggiungere Castel San Pietro. Dal piazzale antistante si può godere di una visione completa del centro cittadino: soprattutto è affascinante vedere il fiume Adige che si fa strada con le sue curve morbide attraverso i vecchi quartieri di Verona.
Adesso, però, è arrivato il momento di lasciarsi un po’ andare!
Gira intorno alla vecchia caserma e sali verso le mura che, per secoli, hanno difeso la città su questo versante. Il sentiero che le costeggia, in mezzo al verde, si chiama via San Zeno in Monte e, come vedrai, è molto adatto per una bella corsa o una passeggiata rilassante. Dieci minuti e si arriva ad un grande complesso di edifici, l’Istituto don Calabria, che si affaccia su un altro spettacolare balcone sulla città: ti consigliamo di fermarti qualche minuto, la visuale da qui è davvero straordinaria.
Scendendo per via Scala Santa, ti proponiamo ora di venire a scoprire un altro luogo molto particolare: il Giardino Giusti.
Ti piace l’idea di raccogliere e custodire statue ed epigrafi all’aperto, tra il verde, invece che in un museo? A noi sembra geniale!
Divertiti a correre attraverso le stradine, nasconditi dietro le siepi e, intanto, ammira gli scorci e le vedute che si aprono davanti a te. Dai uno sguardo anche ai cipressi, piantati nel 1946, allo stesso posto di quelli originari, che erano stati distrutti durante la guerra. Ti accorgerai che la parte bassa del giardino (all’italiana) è molto diversa da quella alta (all’inglese). Sapresti spiegare le caratteristiche diverse di questi due tipi di giardino?
E con questo indovinello, che un grande osservatore come te non mancherà di commentare ampiamente, ti diamo appuntamento per una nuova giornata insieme a Verona, tra cultura, paesaggio e arte, ma anche buona cucina, strade vivaci, belle vetrine e tanto ancora. A presto!
Il progetto Verona For Kids del Comune di Verona è dedicato a chi viaggia con i bambini. Recati allo IAT e troverai l'occorrente per partire alla caccia del tesoro!
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