Veronetta, cuore antico di Verona
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Durata: 3 ore
Lunghezza: 2,5 chilometri
Accessibilità: parziale
Punti d'interesse dell'itinerario: Ponte Pietra | Castel San Pietro | San Giovanni in Valle | Santa Maria in Organo | Giardino Giusti | San Tomaso Cantuariense
A battezzarla Veronetta è stato Napoleone in persona, all'epoca in cui la città era stata divisa in due zone di occupazione, ad indicare con disprezzo l'area austriaca.
Da un ponte vecchio ad uno nuovo, sull'onda della storia cittadina, lasciatevi condurre in un percorso dall'andamento semicircolare, che ricorda la forma dell'antico teatro romano, trono della città e punto nevralgico del quartiere.
Partiamo da Ponte Pietra, il Pons Lapideus, una delle prime testimonianze della presenza romana a Verona.
Da qui ammiriamo il Monte Gallo o Colle di San Pietro, abitato fin dalla preistoria e interamente adibito a zona teatrale dai romani in età augustea. Le rovine del sontuoso teatro vengono ancora oggi utilizzate per eventi spettacolari.
Salendo la scalinata di San Pietro vediamo a mano a mano delinearsi il profilo della città, stretta dall'abbraccio sinuoso dell'Adige da verdi colli, vestita di rosso, rosa, ocra e verde. La passeggiata è un po' faticosa, ma ne vale davvero la pena!
Al termine della gradinata, dal piazzale antistante l'ottocentesca caserma austriaca conosciuta come Castello di Re Teodorico, cogliamo, con un solo colpo d'occhio, la bimillenaria scacchiera: re è il Teatro, regina l'Arena, alfieri i campanili delle chiese, cavalli i ponti, pedoni le antiche case.
Spostiamo di poco lo sguardo e, sulla sponda sinistra del fiume, notiamo altri luoghi densi di memoria e di bellezza: le vie (un tempo corsi d'acqua), l'Isolo (teatro del fervore artigianale cittadino fino all'ottocento), i colli (adornati da mura e torri dell'età di mezzo), un corteo di santi e sante che sfilano in vesti medievali e rinascimentali nelle chiese di San Siro e Libera, San Giovanni in Valle, Santa Maria in Organo, San Nazaro e Celso, San Paolo in Campo Marzo e San Tomaso Cantuariense.
Tutto questo è Veronetta. Scendiamo ora per ammirare da vicino tali gioielli di storia.
Percorrendo una delle "lasagne" austriache, le strette strade pavimentate con ciottoli costruite dagli Austroungarici per accedere ai forti sulle colline, incontriamo Villa Francescatti, nota, tra l'altro, per il bellissimo e storico parco che l'arricchisce.
La vicina chiesa di San Giovanni in Valle costituisce uno splendido esempio di architettura romanica veronese, celebre per due sarcofagi conservati nella cripta, dove pare riecheggiare la voce dei primi cristiani veronesi. San Giovanni non è però solo la suggestiva ombra di una cripta, è anche luce: Giovanni Battista, il solstizio d'estate e l'ormai dimenticata Festa del Sole in cui si fondevano reminiscenze pagane e cristiane.
Giunti a Giardino Giusti, prepariamoci per un'esperienza sensoriale e spirituale indimenticabile: alberi centenari, epigrafi antiche, simbolismi rinascimentali del giardino all'italiana consentono un tuffo nell'estetica cinquecentesca, quando il giardino fu sede di una delle più prestigiose accademie cittadine.
Lo lodarono personaggi illustri, quali Goethe e Chateaubriand.
Nella stessa temperie culturale si inserisce la poco lontana chiesa di Santa Maria in Organo, affrescata da Francesco e Domenico Morone, Giovanni Caroto, e Nicolò Giolfino.
Le tarsie lignee del coro e della sacrestia, definita da Vasari "la più bella d'Italia", sono uno dei motivi d'orgoglio della città (alcune enigmatiche e particolarmente interessanti dal punto di vista filosofico).
Davanti alla chiesa si apre la spazio di Piazza Isolo. Molto diverso da quanto fosse in passato, esso ci rievoca l'epoca dei mulini, dei commercianti e degli artigiani indaffarati lungo il corso secondario dell'Adige, delle imbarcazioni che lo solcavano, dei signorili palazzi che si specchiavano nell'acqua.
Un tempo perduto, ma immortalato nelle tele di pittori vedutisti quali Bellotto e Van Wittel.
Concludiamo il nostro viaggio in un altro angolo di Veronetta carico di storia, arte e curiosità: San Tomaso Cantuariense, dove lo spirito del giovane Mozart aleggia ancora attorno al celebre organo da lui stesso firmato, ed il Ponte Nuovo del Popolo.
Da questo ponte, che unisce Veronetta a Verona, osserviamo lo scorrere dell'acqua, clessidra del nostro tempo, e così ricordiamo: Adige, fiume di piene devastanti, di divisioni politiche, ma soprattutto fiume portatore, da sempre, di vita e civiltà.
Itinerario a cura dell'Ufficio Cultura e Turismo - Comune di Verona.
Per informazioni
Verona Tourist Office - IAT Verona
Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica
Via Leoncino, 61 - (Palazzo Barbieri, angolo Piazza Bra)
37121 Verona