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Benvenuto a Verona!
Per cominciare a conoscerla, parti da piazza Bra, che è la più grande del centro cittadino. Ti consigliamo di entrare in piazza attraverso i due grandi archi merlati, sormontati da un orologio, che i veronesi chiamano i Portoni della Bra.
Oltrepassati i Portoni, guardando davanti a te, sulla sinistra, vedrai un largo marciapiede di pietra rosata, su cui si affacciano palazzi di diversi colori, forme, dimensioni. Questo è il Listòn, un grande marciapiede dove si allineavano i soldati a guardia della città. E’ un luogo molto caro ai veronesi e ogni anno a metà dicembre diventa protagonista, insieme all'intera piazza, della festa di Santa Lucia, dedicata soprattutto ai bambini. Il Listòn è sempre pieno di gente: anche tu puoi passeggiare o sederti a uno dei tanti tavolini e goderti la vista. Prima, però, vieni a vedere i bellissimi monumenti che si affacciano sulla piazza!
A destra dei Portoni trovi il Palazzo della Gran Guardia. Al di là della strada, c’è un altro grande edificio del 1800, simile a un tempio romano: Palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona. Vicino a Palazzo Barbieri si presenta, grandissima, l’Arena. Oltre a essere il monumento più famoso della città, l’Arena è anche uno dei più grandi anfiteatri di epoca romana oggi esistenti, dopo il Colosseo di Roma; nell’antichità era uno dei più capienti di tutto l’impero: poteva contenere circa 30.000 spettatori!
Per avere un’idea di come doveva apparire quando era integra, devi girarci intorno e osservare con attenzione l’Ala, l’unica parte della cinta esterna (una sorta di anello che la circondava) che ancora esiste: come vedi, l’esterno dell’Arena doveva essere costituito da tre ordini (cioè tre piani) di aperture ad arco. A ognuno degli archi esterni corrispondeva un’apertura della cinta interna. Sai di quante aperture era costituito ogni piano? Fai il giro di tutto l’anfiteatro, tieni il conto, e lo scoprirai!
Come in tutti gli anfiteatri, anche in Arena si svolgevano i giochi che tanto appassionavano gli abitanti delle città romane: combattimenti tra gladiatori, caccie ad animali feroci e provenienti da paesi lontani e, forse, battaglie navali in miniatura. Dopo la caduta dell’impero romano l’Arena accolse spettacoli di vario tipo: giostre, tornei e caroselli durante il medioevo; manifestazioni sportive, spettacoli con animali e persino ascensioni in mongolfiera nei secoli successivi.
Nel 1913 fu rappresentata per la prima volta un’opera lirica: l’Aida di Giuseppe Verdi. Da allora l’Arena ospita ogni estate numerosi spettacoli operistici ed è diventata il più grande teatro lirico all’aperto del mondo.
Se sei curioso di vedere l’interno dell’Arena e di conoscerla meglio, puoi entrare. Se invece pensi che sia tempo di fare quattro salti, hai a disposizione il giardino che si trova nel centro della piazza, ombreggiato da alberi centenari: puoi arrampicarti sul piedestallo della statua di Vittorio Emanuele II o correre intorno alla fontana (l’isolotto che vi si trova in mezzo rappresenta le Alpi ed è un dono a Verona della città di Monaco di Baviera, con la quale è gemellata).
Se invece vuoi fare shopping o semplicemente ammirare un po’ di vetrine, puoi imboccare la strada più elegante della città, che comincia a fianco dell’Arena e prosegue il Listòn. Si tratta di via Mazzini, una pedonale antica e conosciuta in tutta Europa: stretta e lunga, fiancheggiata da bei palazzi, ospita tra i negozi più belli del centro. E’ quasi sempre affollata di turisti e di veronesi, che qui si incontrano, si mettono un po’ in mostra, scambiano due chiacchiere. I più anziani la chiamano ancora con il suo vecchio nome: via Nuova.
Mentre percorri via Mazzini, dai una occhiata alla pavimentazione: è stata eseguita qualche anno fa, utilizzando belle lastre di pietra provenienti dai dintorni di Verona. Puoi anche addentrarti in una delle strade che, a intervalli quasi regolari, incrociano perpendicolarmente la via principale: troverai altri bei negozi, palazzi antichi e simpatici bar dove bere qualcosa. Se osservi bene, ti renderai conto che via Mazzini e le strade che la incrociano ad angolo retto, insieme alle altre vie del centro, formano una specie di scacchiera. Le vie di oggi ricalcano in maniera quasi perfetta il tracciato delle strade di età romana!
Per farti un’idea più precisa di come era organizzata la rete stradale di Verona romana, cerca la lastra di bronzo che si trova in fondo a via Mazzini (se sei stato attento, ne hai visto una simile proprio all’inizio di questa stessa strada!): vi vedrai rappresentata la pianta della città com'era nel I secolo a. C.
Qualche passo ancora, ed eccoci direttamente in Piazza delle Erbe. Procedi a sinistra e fermati davanti a un grande palazzo merlato, la Domus Mercatorum: nel Medioevo era il luogo degli affari, ma per chi cercava di imbrogliare...c’erano anche le prigioni! Guardati intorno: la piazza ha una forma stretta e lunga e corrisponde grosso modo all’antico foro romano, che si trovava proprio qui.
Alcuni tra i palazzi che si affacciano sono molto belli e due torri salgono decise al di sopra dei tetti: alla tua sinistra la Torre del Gardello, innalzata da Cansignorio della Scala dopo la metà del 1300, in mattoni di cotto, ospitava una campana straordinaria che oggi si può vedere da vicino al Museo di Castelvecchio. A destra della torre c’è Palazzo Maffei, orgoglioso di mostrare le sue decorazioni scolpite e la fila di statue che lo incoronano: la sua edificazione risale al 1668. Di fronte, una colonna molto alta sostiene un leone alato che si legge un buon libro: sicuramente lo riconosci, è il leone di San Marco e ci ricorda il lungo periodo di dominio veneziano. L’altra torre della piazza, più alta e imponente, è quella dei Lamberti, antica famiglia veronese. Se hai tempo, puoi salirci (non se soffri di vertigini: è alta 84 metri!) e godere di un panorama incredibile sulla città. La torre è costruita in mattoni rossi alternati a pietra bianca e il suo grande orologio, con i rintocchi sonori, ci dice: “presto, che è tardi!”.
Ritorniamo allora al centro della piazza, dove si trova il monumento che per molti è simbolo della città, voluto dallo stesso Cansignorio della Scala ed edificato verso la fine del 1300: la fontana di Madonna Verona. Fai un esperimento e chiudi gli occhi un istante: se sei fortunato, sentirai lo stesso scroscio d’acqua, le voci e i rumori che animavano la piazza nel 1300 e nei secoli successivi. Molti personaggi famosi ci hanno provato e lo hanno raccontato con entusiasmo, soprattutto un pittore, Angelo Dall’Oca Bianca e il suo amico poeta, Berto Barbarani.
Sempre sulla piazza, troverai altre interessanti curiosità: la berlina, una specie di casetta di marmo che si usava per celebrare l’insediamento dei podestà (governatori) della città; poco più in là, la colonna del mercato, innalzata nel 1401 con sopra un’edicola, portava le insegne del potere cittadino. Se osservi con attenzione, troverai segnate, sui gradini e sui pilastri, le misure commerciali veronesi. A proposito: nella tradizione le pietre del selciato del toloneo (che misurano circa un metro di lato) sono l’unità di misura per decidere quanto deve pagare chi vuole uno spazio nel mercatino.
Un ultimo sguardo alla piazza ti farà sicuramente cogliere la bellezza degli affreschi colorati delle case Mazzanti, che ricordano che Verona, nel 1500, era famosa come urbs picta, città dipinta: quasi tutte le dimore avevano facciate affrescate e i colori vivacissimi destavano l’ammirazione dei viandanti. Oggi puoi fartene un’idea visitando il Museo degli Affreschi alla Tomba di Giulietta.
Ti invitiamo ora a uscire dalla piazza, passando attraverso l’arco della Costa: ti stupisce vedere un osso di balena appeso lassù? I veronesi si sono ormai abituati a questo bizzarro ornamento, che fa parte da secoli dell’arredo urbano: un tempo, forse, era l’insegna dell’attività degli speziali (potremmo dire antichi farmacisti) che si svolgeva in quell’isolato. Ti sorprenderà anche notare la differenza tra il vivace rumore di Piazza Erbe e la silenziosa eleganza di Piazza dei Signori: sembra quasi di entrare nel salone di una casa importante. Molti dei palazzi attorno sono merlati, le mura presentano le fasce di mattoni alternate alla pietra con il tipico gioco dei colori rosso e bianco, così amati dal Medioevo veronese.
Ti senti osservato? Se alzi gli occhi, scoprirai che molte statue occhieggiano dall’alto: a sinistra, sopra un arco, Girolamo Fracastoro promette di lasciar cadere il globo che tiene in mano sulla testa del primo uomo onesto che passi di lì! Il bellissimo palazzo accanto, detto loggia di Fra’ Giocondo, eretto alla fine del 1400, presenta cinque statue di altrettanti illustri veronesi vissuti in epoca romana: loro, per fortuna, sembrano assorti in meditazione e poco inclini a fare scherzetti.
Al centro della piazza, una figura ammantata e pensierosa sembra chiedersi: ”Cosa sarà di noi?”. E ’un grande poeta fiorentino vissuto tra il 1200 e il 1300, il più grande di tutti, Dante Alighieri. Dante aveva un legame di riconoscenza con Verona: dovendo fuggire da Firenze, fu accolto e protetto dai Signori della Scala, potente famiglia che abitava questi palazzi e dominava Verona e le città confinanti. Strinse un’amicizia profonda con Cangrande I, il cui palazzo sembra essere stato quello in fondo alla piazza: ecco perché Dante passeggia pensieroso ancora qui.
Questa piazza tutta libera è il luogo ideale per farsi anche una corsetta: ci sono tanti spazi nascosti da esplorare. Parti dalla ricognizione della strada romana che passa sotto via Dante (fa angolo con l’alta torre scaligera merlata) che si può calpestare per un tratto e poi si intravede dagli oblò aperti sulla via. All’imbocco di questa stessa strada, sul muro del palazzo a destra, noterai un mascherone di pietra dall’aria molto accigliata: la sua larga bocca cava era una specie di buca per messaggi...segretissimi e anonimi! Qui infatti si potevano denunciare gli usurai, spregiudicati mercanti di denaro che si arricchivano sui debiti altrui.
Da Piazza dei Signori si accede anche al cortile del Palazzo del Comune, dove puoi salire sulla monumentale e bellissima Scala della Ragione e al cortile del vicino palazzo del Tribunale. Qui troverai gli altri grandi oblò che ti fanno intravedere l’area archeologica scavata circa venti anni fa ad alcuni metri di profondità: i resti romani, longobardi e medievali ritrovati erano così interessanti, che si decise di creare un percorso aperto al pubblico per fare un viaggio nel tempo.
Il nostro itinerario insieme termina qui. Ti lasciamo a rilassarti un po’ nella vicina Piazza Indipendenza, un tempo il vasto giardino dei signori della Scala, all’ombra di un secolare Gingko Biloba e ti aspettiamo per una nuova giornata alla scoperta di Verona. Arrivederci!
Il progetto Verona For Kids del Comune di Verona è dedicato a chi viaggia con i bambini. Recati allo IAT e troverai l'occorrente per partire alla caccia del tesoro!
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