Dante Alighieri a Verona
- REDAZIONALE
È tempo, cari amici, di raccontarvi il profondo legame che unisce la mia bella città al sommo poeta, padre della lingua italiana. Dante Alighieri ha soggiornato a Verona per ben sette anni nel corso del suo lungo esilio dalla guelfa Firenze.
Dante e la signoria scaligera
La città tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento, all’apice della sua potenza sotto la signoria dei Della Scala, era un polo culturale tra i più importanti nella penisola, rifugio prediletto per molti esuli nel contesto delle lotte di fazione che interessavano le diverse signorie. Era il 1303 quando Dante arrivava per la prima volta a Verona, per rimanerci fino all’anno seguente, ospite di Bartolomeo della Scala. Vi torna nuovamente dal 1312 al 1318, questa volta ospitato dal fratello di Bartolomeo, Cangrande della Scala, al quale dedicherà addirittura l’intera cantica del Paradiso.
"Lo primo tuo refugio e ‘l primo ostello sarà la cortesia del gran Lombardo che ’n su la scala porta il santo uccello;
ch’io te avrà sì benigno riguardo che del fare e del chiedere, tra voi due, fia primo quel che, tra li altri, è più tardo."
(Paradiso, canto XVII, v. 70)
Il De Monarchia e buona parte del Paradiso sono stati scritti dal ghibellin fuggiasco proprio qui a Verona. Nella città scaligera era infatti libero di far conoscere le sue idee e le sue opere, di studiare i testi antichi conservati alla Biblioteca Capitolare, ammirare le vestigia romane e respirare l’aria portatrice di novità e speranze per un futuro roseo e pacifico. L’aria che si respirava nella ghibellina Verona, grazie anche e soprattutto al suo principe illuminato, precursore dei tempi: Cangrande. Egli appare nel XVII canto della Divina Commedia.
"Le sue magnificenze conosciute
saranno ancora, sì che ‘suoi nemici
non ne potrai tener le lingue mute."
(Paradiso, canto XVII, vv.70-93)
I luoghi di Dante a Verona
Dante era di casa a Verona e numerosi sono i luoghi che lo ricordano, luoghi in cui ha parlato e divulgato le sue idee, come il chiostro del Duomo, dove possiamo trovare una targa a lui dedicata davanti alla chiesa di Sant’Elena, o la Chiesa di Santa Maria della Scala, frequentata un tempo dai signori della città, e la stessa Piazza dei Signori, chiamata anche Piazza Dante, per la statua del sommo poeta che dal centro domina lo spazio circostante. Questa statua, realizzata da Ugo Zannoni in marmo di carrara, sorretta da un piedistallo e alta tre metri, è stata inaugurata nel 1865.
L’amore di Dante per Verona e della città per il sommo poeta è ancora vivo e forte: in occasione dei settecento anni dalla sua morte (1321-2021) la città sta organizzando una serie di eventi e iniziative per celebrare questo profondo legame, per onorare uno dei personaggi più prestigiosi della storia d’Italia, che aveva trovato nella nostra città un’accogliente e piacevole dimora.
Da non perdere, lo spettacolo itinerante Silent Dante, organizzato dal Teatro Nuovo di Verona.
Hai già consultato il sito dedicato alle iniziative culturali in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante?
Intanto per onorarlo che ne dite di brindare con un buon vino della Valpolicella? Uno di quelli che ancora portano il suo cognome: il Serego Alighieri. Una cantina nata dall'unione di due importanti famiglie e che vede nel figlio del Sommo Poeta, Pietro Alighieri, il fondatore. O meglio, colui che comprò la tenuta Casal dei Ronchi a Gargagnano, dando il via ad una delle più importanti imprese vitivinicole della Valpolicella.