A Giazza una foresta di fitti alberi e torrenti
- REDAZIONALE
Un break dal caldo umido della città? Nel parco naturale della Lessinia trovate ben 1900 ettari di fitto bosco. Direi che sono abbastanza per una passeggiata. Pensate che l’area di cui sto parlando, quella della foresta di Giazza, copre addirittura tre province: Verona, parte di Trento e di Vicenza.
Il nome lo prende dal paesino di Giazza, capoluogo cimbro, dove rimane ancora forte la presenza di questa comunità dalle antiche origini bavaresi. All’interno della foresta, oltre alla fitta vegetazione si scorgono sentieri utilizzati durante la Prima guerra mondiale e torrenti di acqua potabile freschissima. Vi segnalo due percorsi semplici per ammirare le bellezze della Lessinia, partendo dal paese di Giazza.
Trekking in Val Fraselle
Partendo dalla piazza di Giazza, salite costeggiando il torrente Fraselle fino a raggiungere la strada provinciale nei pressi della sorgente Locke. Da qui la strada è sterrata, affianca alcune piccole contrade dai nomi molto Cimbri (Feceraute, Gisoul) e s’immerge nel verde della foresta. Il rumore dell’acqua vi accompagnerà per questa prima parte di tragitto. Niente a che vedere con l’odioso suono di macchine delle città! In poche centinaia di metri siete a Casa Vaizelù, un tipico edificio di montagna, per poi proseguire sul sentiero CAI 248. Il sentiero non è particolarmente pendente e vi permetterà di vedere maestosi tigli, i quali un tempo fungevano da stalla a cielo aperto per i pastori. Siete nella località Prusti di Sopra. Proseguendo sulla strada sterrata che si presenta di fronte a voi, scendete fino a Selle per ammirare le cime che delimitano l'altopiano Lessinico. Da qui prendete un sentiero nel bosco, anche ben segnalato, che conduce alla contrada di Telderi. Da qualche anno a questa parte ospita un allevamento di lama ed alpaca, quei buffi animali “morbidosi” che non ci si aspetterebbe di trovare proprio qui. Un paio di orette passano veloci con questa camminata! Per concludere il giro scendete lungo il sentiero che riporta in piazza a Giazza.
Malga terrazzo
Questa volta si va verso la parte opposta. Lasciate quindi l'auto all’albergo Belvedere e salite lungo la strada per Revolto, finché non trovate una stradina sulla destra segnata come sentiero n°279. Si trova ad una cinquantina di metri dalla colonia. Va da sé che se siete già arrivati alla colonia, tornate indietro di qualche passo e cercate bene il sentierino. Addentratevi nella foresta di Giazza, tra faggi, cornioli e ginepri. Abbracciate pure gli alberi se siete di questa filosofia, tanto qui dubito vi veda qualcuno! Senza rendervene conto sarete a Baito della Làite, un casupola di montagna ormai diroccata. Preseguendo verso nord, in direzione Campostrin, potete fare una mini deviazione per vedere la grotta del pastore. Una grotta che si è formata in seguito a fenomeni carsici e che sicuramente avrà riparato tante teste durante i temporali. Tornando sul sentiero e dopo qualche tornante, vi trovate in un ampio prato con i resti di casette di pietra bianca, tipiche costruzioni locali. Fossi in voi, qui mi prenderei una pausa e magari farei anche un bel picnic. Ultimo sforzo! Il sentiero diventa meno ripido e passa attraverso un bosco di abeti bianchi. Giunti alla fine di questo, siete ormai a Malga Terrazzo. Ora non vi resta che godervi il panorama. Potete tornare tranquillamente dalla stessa strada da cui siete arrivati.