Valerio Catullo
- REDAZIONALE
Immagino che nel caso in cui abbiate raggiunto la nostra bella Verona in aereo siate atterrati all’aeroporto Valerio Catullo di Villafranca.
Vi siete chiesti come mai l’aeroporto di Verona sia dedicato a Catullo?
L’amore, eterna guida dei veronesi
Gaio Valerio Catullo, il celebre poeta dell’antica Roma, era nato proprio a Verona nell’84 a.C.
Era il rampollo di una ricca famiglia della nobiltà del tempo, con vasti possedimenti e prestigiose frequentazioni, ed è oggi ricordato soprattutto per i suoi componimenti poetici carichi di passione amorosa.
L’espressione dell’intensità dei sentimenti era infatti una vera novità nella letteratura latina e Catullo è stato il primo a esprimersi in questo senso nel suo Catulli Veronensis Liber.
C’è poco da fare, cari amici: l’Amore è la guida suprema dei veronesi fin dall’antichità dei tempi. Siamo proprio dei romantici senza speranza, non possiamo rinunciare all’amore, ma del resto, circondati da una tale bellezza, come si può non abbandonarsi al più nobile dei sentimenti? Verona fa davvero innamorare, in tutti i sensi!
Torniamo ora al nostro poeta. La sua famiglia aveva avuto un ruolo attivo nella fondazione della città di Verona, nella Gallia Cisalpina.
Intorno al 60 a.C. il giovane Gaio Valerio si era trasferito a Roma, dove aveva iniziato a frequentare gli ambienti politici, mondani e intellettuali più prestigiosi della capitale, entrando a far parte di una cerchia di letterati con i quali poteva condividere interessi e passioni.
E’ proprio durante il soggiorno romano che il giovane Catullo incontra l’amore. Il poeta conosce Clodia, sorella del tribuno Clodio, e se ne innamora perdutamente. Inevitabilmente la fanciulla diventa la musa dei suoi componimenti, nei quali compare con lo pseudonimo “Lesbia”, in onore della poetessa greca Saffo dell’isola di Lesbia, molto apprezzata da Catullo. Dai suoi versi sappiamo che la relazione tra i due fu alquanto movimentata, tra litigi, riappacificazioni e intensi momenti di passione. L’altra relazione di cui abbiamo testimonianza, sempre riconducibile ai suoi periodi romani, è quella con il fanciullo romano Giovenzio.
Da non perdere: le Grotte di Catullo a Sirmione
Catullo non era partecipe della vita politica dell’epoca, di cui disprezzava tutti gli esponenti, e con frequenza tornava in nord Italia, rifugiandosi nella maestosa villa di famiglia a Sirmione. La villa di Sirmione, dal Rinascimento rinominata le Grotte di Catullo, è una delle maggiori ville romane dell’Italia settentrionale, tra le meglio conservate della penisola. I resti coprono un’area di circa due ettari all’estremità della penisola di Sirmione: uno spettacolo tra i più belli di tutto il lago di Garda.
In ambito letterario, Catullo è stato uno dei più celebri rappresentanti della scuola dei neoteroi, “poeti nuovi”, che prendevano a modello Callimaco, creatore di un nuovo stile poetico che volontariamente si distacca dalla tradizione omerica, dai poemi epici, preferendogli una poesia di qualità piuttosto che di quantità, con tematiche e soggetti della vita quotidiana. La ricerca della perfezione stilistica in pochi versi, con un’attenzione ai sentimenti e alle emozioni, è la caratteristica di questa nuova corrente di cui Catullo è stato un raffinato interprete.
Catullo è morto a Roma a soli trent’anni, immerso in una profonda tristezza per la fine della sua relazione con l’amata Lesbia.
L’aeroporto internazionale di Verona è dedicato a questo grande personaggio della letteratura latina.