Il grande regista e maestro di opere verdiane
- REDAZIONALE
Regista, sceneggiatore, scenografo e politico, nato a Firenze nel 1923 e da poco scomparso. Famoso nell’ambiente operistico poiché considerato un artista capace di suscitare grandi emozioni nelle varie soluzioni sceniche.
Verona deve molto a Zeffirelli per averla saputa valorizzare con la sua creatività e arte internazionale. Il suo patrimonio resta un’eredità dal valore incommensurabile.
Il legame tra Zeffirelli e l’Arena
Regista di opere coma la Carmen, Il Trovatore, Madama Butterfly e Turandot, andate in scena nella magica cornice dell’Arena, Zeffirelli era quel tipo di regista e scenografo che sapeva dove porre i personaggi, come valorizzarli, quali particolari avrebbero attirato l’attenzione del pubblico, ma soprattutto come farci emozionare. Se siete tra i fortunati che hanno visto almeno una delle sue opere, sapete di cosa sto parlando!
Un’opera alla quale Zeffirelli era particolarmente legato è La Traviata. Vista per la prima volta a Dallas e con una Maria Callas nei panni di Violetta, l’ha poi più volte portata in scena lui stesso, con la collaborazione dei più importanti interpreti del Novecento, ma mai a Verona. Solo nel giugno del 2019 si decide di portare in Arena il kolossal del maestro fiorentino che per sessant’anni si è dedicato ai capolavori verdiani. L’opera con regia e scene firmate Zeffirelli, che vede l’aiuto dei più fidati collaboratori ed assistenti dell’Arena, va in scena purtroppo pochi giorni dopo la sua scomparsa, ma vi posso assicurare che è stato un super successo e un omaggio molto emozionante al grande maestro.
Romeo e Giulietta by Zeffirelli
Splendida e indimenticabile l’immagine d’apertura del Romeo e Giulietta di Zeffirelli, con una Verona all’alba, ancora avvolta dalla foschia. In realtà il film non è stato girato solo qui, ma si tratta di un mix di location tra Veneto, Toscana, Lazio e Umbria. Una trasposizione, per altro tra le più fedeli al testo originale, dell’omonima e famosissima opera teatrale di William Shakespeare. È anche una delle prime versioni in cui gli attori principali hanno circa la stessa età dei personaggi originali: sedici Olivia Hussey nei panni di Giulietta, diciassette Leonard Whiting in quelli di Romeo. Girato in lingua inglese, è un film che ha destato fin da subito molte critiche per via di una piccola scena di nudo dei due giovanissimi attori, tanto che alla Hussey fu proibito di vedere la scena da lei interpretata. A voi i commenti, ma vi dico solo che erano altri tempi.
Con questa regia Zeffirelli nel Sessantanove vince il David di Donatello, mentre un Premio Oscar andava alla miglior fotografia e migliori costumi. Proprio questi costumi e gli arredi di scena, sono ora esposti nella Casa di Giulietta, in centro a Verona. Se ancora non lo avete visto, cercate il film di Zeffirelli e poi entrate a vedere gli abiti usati dai suoi attori, renderà ancor più emozionante la vostra visita!