Borgo Trento, tempio del Liberty veronese
- REDAZIONALE
A pochi passi dal Duomo di Verona trovate ponte Garibaldi. Godetevi il meraviglioso panorama, uno dei più belli che i ponti di Verona ci regalano, con la vista sulla Chiesa di San Giorgio e lassù in alto il Santuario di Nostra Signora di Lourdes, poi attraversate il ponte verso viale Nino Bixio. Benvenuti a Borgo Trento, tempio dello stile liberty veronese!
Borgo Trento: un quartiere per l’alta borghesia veronese
Il quartiere di Borgo Trento, la cui edificazione è iniziata tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento per opera delle borghesia ebraica cittadina, ha iniziato a svilupparsi proprio nello stesso periodo storico, a cavallo tra i due secoli, in cui in Europa si è sviluppato quel movimento artistico che ha interessato in particolar modo l’architettura e le arti applicate e che, a seconda del Paese, ha preso il nome di Art Nouveau, Jugendstil, Modernismo, Secessione, Modern Style e, in Italia, Liberty. Un movimento che mette in luce il suo carattere di svolta, di cambiamento, di novità. Uno stile che nella nostra bellissima città ha trovato piena realizzazione in Borgo Trento, l’area di Verona che aveva iniziato ad essere costruita per dare dimora all’alta borghesia industriale dell’epoca, che cominciava a stabilirsi al di fuori della cinta muraria.
Arteria principale del quartiere in cui possiamo ammirare la maggior parte dei palazzi in stile liberty, e dalla quale si diramano le altre vie con i loro edifici art nouveau, è viale Nino Bixio. È proprio all’inizio di questa strada che sorge l’esempio più magnificente dello sviluppo architettonico di inizio Novecento, villa Tedeschi Tosadori, realizzata su progetto dell’architetto Ettore Fagiuoli nel 1915. Il Fagiuoli, insieme all’ingegnere Italo Muttinelli, è stato uno dei massimi rappresentanti di questa corrente stilistica. Caratteristica di questo stile è il recupero di elementi decorativi tipici dell’arte medievale e rinascimentale. Sempre del Fagiuoli è villa Cipriani, che si trova in via Anita Garibaldi. Nella stessa via possiamo ammirare villa Basevi, con dei corpi a torre medievale, ampie finestre e molto ferro lavorato con motivi liberty. La villa al suo interno custodisce delle strutture in cemento armato e alcune tracce di un bunker, costruito durante l’ultima guerra, dato che l’edificio, come molti altri, era stato requisito dalle truppe tedesche del generale Wolff.
In via D’Annunzio troviamo il maestoso palazzo Bachbauer Canella, dimora dello smemorato di Collegno, il più celebre caso di perdita di identità del XX secolo. Al numero 4 della stessa strada troviamo Palazzo Pretato, splendido edificio a quattro piani con un elegante cancello in ferro battuto, decorato con i tradizionali motivi floreali.
In via Caprera troviamo invece il villino Brugnoli, del 1911, un vero tuffo nel passato, ricco di riferimenti rinascimentali, medievali, nordici e arabo-normanni. Finita di costruire nel 1932 e sempre del Fagiuoli è villa Beghini, in via Anzani, anch’essa diventata sede della Gestapo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Strade signorili ed eleganti palazzi: il fascino di Borgo Trento
Proseguite il vostro tour su via dei Mille e via Rovereto, un susseguirsi di edifici che danno l’impressione di trovarsi in un film d’epoca. Percorrete viale Nino Bixio in primavera, quando gli alberi che lo costeggiano sono in fiore: sembra davvero di viaggiare nel tempo, di trovarsi in una città signorile del passato. Non ci sarebbe da stupirsi nel veder passare qualche dama e qualche gentiluomo elegantemente vestiti secondo la moda del primo Novecento.
Borgo Trento è un quartiere che ancora oggi mantiene la raffinatezza e l’eleganza che, fin dall’inizio, lo hanno contraddistinto. Un quartiere in cui concedersi una passeggiata rilassante, fuori dal caos del centro storico, e fermarsi a bere un caffè o un aperitivo insieme ai veronesi. Un diversivo rispetto ai soliti circuiti turistici, un quartiere più recente, ma non meno ricco di fascino e di valore culturale.